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Risk Management e prevenzione Approfondimenti
Published on 22 Dicembre 2025 Modificato il 22 Dicembre 2025
Time to read: 5 minutes

Il 2025 di Relyens tra gestione del rischio, sostenibilità e cultura della sicurezza

Il 2025 è stato un anno particolarmente intenso per il sistema sanitario italiano. Le organizzazioni si sono trovate a operare in un contesto segnato da forti pressioni sui bilanci pubblici, dall’aumento della sinistrosità e delle patologie croniche e da una persistente carenza di personale.

In questo scenario, è emersa con chiarezza una consapevolezza: il rischio clinico, tecnologico e organizzativo non può più essere considerato un tema esclusivamente tecnico, ma rappresenta oggi una leva strategica di governance.
Proprio in risposta a queste sfide, il bilancio 2025 di Relyens racconta le iniziative concrete messe in campo per rafforzare la resilienza delle strutture sanitarie. «Abbiamo lavorato accanto alle organizzazioni sanitarie in un contesto di forte incertezza», spiega Adriana Modaudo, Direttrice esecutiva di Relyens in Italia, «con l’obiettivo di supportare modelli più resilienti, capaci di affrontare la complessità con strumenti adeguati e una visione di lungo periodo».

La complessità come dato strutturale

Che cosa rende oggi la sanità così complessa? L’invecchiamento della popolazione, la diffusione delle cronicità e l’evoluzione tecnologica delle prestazioni hanno aumentato in modo significativo la complessità organizzativa. A questo si sono aggiunti vincoli normativi sempre più stringenti e aspettative crescenti da parte dei cittadini in termini di qualità, sicurezza e trasparenza.
In un contesto di questo tipo, la responsabilità sanitaria non può essere letta come una dimensione meramente procedurale. «Quando parliamo di responsabilità, parliamo prima di tutto della capacità di un sistema di proteggere le persone», sottolinea Modaudo. È un cambio di prospettiva che richiede di integrare la gestione del rischio nelle decisioni strategiche, superando approcci frammentati o esclusivamente reattivi.

DM 232/2023: una scelta che incide sul futuro

Il 2025 è stato anche l’anno in cui il DM 232/2023 ha assunto un peso sempre più concreto per le organizzazioni sanitarie. Il decreto, infatti, impone di rafforzare i presìdi di gestione del rischio e di scegliere, entro marzo 2026, tra modello assicurativo e autoritenzione.
Una scelta che va ben oltre l’adempimento normativo. «Non si tratta di una decisione formale», chiarisce Modaudo, «ma di un passaggio strategico che incide sul futuro delle organizzazioni». Autoritenzione e assicurazione sono infatti due strade diverse, entrambe legittime, ma che richiedono livelli di consapevolezza, competenze interne e sostenibilità finanziaria profondamente differenti.

Proprio per supportare le strutture sanitarie in questa complessa scelta, è stato realizzato lo studio “Responsabilità sanitaria, gestione del rischio e assicurazione. Studio di modelli sostenibili”, in collaborazione con l’Università degli Studi di Firenze. Si tratta di uno strumento utile e tempestivo, pensato per aiutare a comprendere i diversi modelli e a valutarli in modo consapevole. L’accesso a dati completi, la qualità nella valutazione dei rischi e la consapevolezza decisionale emergono come leve essenziali per costruire modelli realmente sostenibili e orientati al futuro.

L’iniziativa ha confermato anche il valore del dialogo tra ricerca accademica e mondo assicurativo, sottolineando come solo un approccio basato su dati affidabili e analisi integrate possa guidare le organizzazioni nella gestione del rischio in modo efficace e sostenibile. Per affrontare questa complessità, diventa quindi essenziale disporre di dati affidabili, capacità di analisi e una visione integrata del rischio.

Dati e conoscenza per decidere

È proprio su questo terreno che si colloca l’approccio di Relyens. «Per noi il dato non è solo uno strumento di analisi, ma una vera risorsa a supporto dei processi decisionali», afferma Modaudo.
Nel 2025, questa visione si è tradotta in contributi concreti al dibattito sulla sicurezza delle cure. Il più significativo è il Panorama europeo sui Never Events : l’analisi di oltre 10.000 sinistri in Francia, Italia, Spagna e Germania ha mostrato come anche eventi rari possano avere impatti rilevanti, non solo sul piano clinico, ma anche su quello economico e reputazionale.
Sulla base di questi risultati, Relyens guarda avanti con un altro studio, Clinical Risk Management in Europe, in uscita a febbraio 2026. In collaborazione con Ipsos, è stata condotta un’ampia indagine che ha coinvolto medici, infermieri e manager sanitari in tutta Europa, per capire come i professionisti percepiscono i rischi e quali sfide affrontano quotidianamente nei loro sistemi sanitari.

Lo studio rappresenta un passo naturale nella nostra mission: non limitarsi a registrare gli eventi avversi, ma comprendere insieme agli stakeholder le difficoltà reali dei professionisti della salute. Il nostro obiettivo è identificare i rischi più critici, umani, organizzativi, tecnologici, ambientali o sistemici, e trasformare queste informazioni in strumenti concreti per prevenirli e gestirli, contribuendo a costruire ecosistemi sanitari più sicuri, resilienti e pronti ad affrontare le sfide del futuro.

Un valore che va oltre la dimensione assicurativa

Il percorso di Relyens nel 2025 conferma un posizionamento che va oltre la tradizionale funzione assicurativa. La valutazione A- di Fitch Ratings e l’impegno in iniziative che promuovono la cultura della sicurezza, dalla cybersecurity alla medicina di genere, raccontano un modello che unisce prevenzione, responsabilità sociale e sviluppo culturale del sistema sanitario.
«Il nostro obiettivo», spiega Modaudo, «è accompagnare le organizzazioni verso una gestione del rischio più matura, capace di generare valore economico, organizzativo e culturale».
Questa visione trova un riscontro concreto nella recente certificazione per la parità di genere secondo le linee guida UNI/PdR 125:2022. Non un semplice riconoscimento, ma un tassello strategico di un percorso che fa della diversità e dell’inclusione leve fondamentali per la crescita sostenibile del Gruppo.

Il valore di Relyens si misura anche nell’impatto culturale e sociale che è in grado di generare. La forte presenza femminile nei ruoli di responsabilità, con il 67% delle posizioni manageriali oggi ricoperte da donne, racconta una storia di modernità, solidità e leadership attenta, confermando il Gruppo come esempio di innovazione e inclusione.

Il confronto come leva di crescita

In un contesto così articolato, anche il dialogo con il sistema sanitario è stato un elemento centrale del 2025. Relyens ha promosso e partecipato a numerose tavole rotonde, convegni e congressi, dal Welfair di Roma al Forum Risk Management di Arezzo, affrontando temi come la transazione nella responsabilità civile sanitaria, la percezione della sicurezza da parte dei professionisti e l’evoluzione dei modelli di gestione del rischio.
Momenti di confronto che hanno permesso di condividere dati, esperienze e risultati di ricerca, contribuendo alla costruzione di una cultura del rischio più consapevole, fondata sull’apprendimento continuo e sul superamento della logica della colpa.

Verso una gestione integrata del rischio

Nel corso dell’anno, Relyens ha consolidato la propria evoluzione da assicuratore tradizionale a partner nella gestione integrata del rischio. «La sostenibilità della sanità non si costruisce solo risarcendo un sinistro», conclude Modaudo, «ma lavorando ogni giorno per prevenirlo, utilizzando i dati in modo intelligente, costruendo sinergie progettuali con i professionisti della struttura e anticipando le criticità.
Governare il rischio significa garantire continuità dei servizi e qualità delle cure. Significa investire in cultura della sicurezza, strumenti tecnologici e modelli organizzativi capaci di adattarsi a un contesto in rapido cambiamento».
Il 2025 ha rappresentato un anno di consolidamento, fatto di riflessioni, condivisioni e collaborazioni che hanno creato basi solide per il futuro. Nel 2026 l’ambizione è quella di trasformare questo patrimonio di esperienze in pratiche sempre più diffuse, rafforzando la collaborazione tra istituzioni, professionisti e partner per contribuire a una sanità più solida, equa e sostenibile, capace di affrontare le sfide con maggiore consapevolezza.

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