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Published on 18 Dicembre 2023 Modificato il 18 Dicembre 2023
Time to read: 7 minutes

Telemedicina, cos’è e quali sono i vantaggi per la sanità italiana e il risk management

La telemedicina si sta affermando come una componente essenziale del moderno sistema sanitario, grazie a una serie di vantaggi tanto per i professionisti del settore quanto per i pazienti. Secondo un rapporto dell’OMS, l’implementazione della telemedicina nei sistemi sanitari nazionali sta crescendo a ritmi sostenuti, con l’obiettivo di migliorare l’equità nell’accesso ai trattamenti, la qualità dei servizi e l’efficienza dell’intero sistema. In un mondo sempre più connesso, la capacità di fornire assistenza sanitaria attraverso mezzi digitali arriva a migliorare significativamente l’accessibilità e l’efficacia delle cure, specialmente per i pazienti che hanno necessità specifiche. La capacità di monitorare e gestire le condizioni di salute a distanza, infatti, migliora la qualità della vita dei pazienti e si traduce anche in un uso più razionale delle risorse sanitarie.

Questi risultati sono corroborati anche dai dati raccolti da istituti di ricerca nazionali come l’Istituto Superiore di Sanità, che ha pubblicato delle linee guida sulle buone pratiche nella telemedicina sottolineando l’importanza di questo servizio nel contesto italiano.
Con l’avanzare delle tecnologie digitali e il crescente bisogno di sistemi sanitari flessibili e reattivi, la telemedicina diventa quindi una leva fondamentale per l’innovazione assistenziale. Inoltre, conferma l’importanza dell’integrazione tra pratica clinica e tecnologia digitale per un futuro sanitario più sostenibile e accessibile, come vedremo nel dettaglio in questo articolo.

Telemedicina, cos’è e chi può beneficiarne

Possiamo definire la telemedicina come l’impiego delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione per fornire servizi di assistenza sanitaria a distanza. Questa metodologia permette di superare le barriere fisiche e geografiche, migliorando l’accesso alle cure mediche per chi vive in aree remote del territorio nazionale o per chi ha difficoltà di mobilità. Tra i beneficiari principali della telemedicina troviamo:

  • pazienti con patologie croniche: gli individui che soffrono di malattie croniche spesso necessitano di un monitoraggio continuo dei parametri vitali. I servizi di telemedicina consentono di monitorare i pazienti in modo efficiente, riducendo la necessità di visite frequenti presso strutture sanitarie. Uno studio pubblicato sul Journal of Telemedicine and Telecare ha evidenziato come i pazienti con malattie croniche beneficiano in modo particolare della telemedicina, con riduzioni nell’incidenza di ricoveri e visite ai pronto soccorso grazie al monitoraggio a distanza;
  • professionisti sanitari: per il personale sanitario, la telemedicina rappresenta un’opportunità per estendere il proprio raggio d’azione offrendo consulenza a una platea più ampia, facilitando lo scambio di informazioni con altri specialisti e migliorando il rapporto medico/paziente;
  • sistema sanitario: l’adozione dei servizi di telemedicina contribuisce a ridurre il sovraccarico delle strutture sanitarie, ottimizza la gestione delle risorse e migliora l’analisi dei dati per una sanità più reattiva e personalizzata.

I servizi di telemedicina

L’implementazione della telemedicina nelle strutture sanitarie riflette l’imminente necessità di adattarsi a una società sempre più dinamica e interconnessa, dove l’immediata disponibilità delle informazioni e la velocità di erogazione dei servizi diventano criteri determinanti nella valutazione dell’eccellenza sanitaria. Grazie a questi servizi, i pazienti godono di un nuovo livello di autonomia e di controllo sulla propria salute, mentre i professionisti del settore beneficiano di strumenti che amplificano la loro capacità di fornire cure di qualità. In questo contesto, i servizi di telemedicina emergono come pilastri fondamentali per una sanità che guarda al futuro, impegnata a rispondere con agilità e precisione alle mutevoli esigenze della popolazione.
Nei paragrafi che seguono esploreremo in dettaglio i principali servizi di telemedicina.

Televisita e consulti virtuali

Il teleconsulto e la televisita permettono di stabilire un contatto diretto tra il paziente e la professione sanitaria, senza la necessità fisica di recarsi in uno studio medico. Tramite piattaforme sicure, i pazienti possono discutere sintomi, ricevere una prima diagnosi e organizzare piani di trattamento, a volte con la possibilità di richiedere un secondo parere medico.

Monitoraggio remoto e teleassistenza

Il telemonitoraggio è una tecnologia che consente agli operatori sanitari di monitorare i pazienti cronici tenendo sotto controllo i parametri vitali attraverso dispositivi connessi. Questa pratica riduce il bisogno di visite ospedaliere frequenti, e permette una gestione domiciliare delle malattie croniche con evidenti vantaggi in termini di comfort per il paziente e ottimizzazione delle risorse per il sistema sanitario.

Prescrizione elettronica

La prescrizione elettronica è una componente fondamentale della sanità digitale: il personale emette prescrizioni che i pazienti possono ritirare in qualsiasi farmacia su territorio nazionale. Questo sistema riduce gli errori, semplifica il processo e garantisce un accesso più rapido ai farmaci necessari.

Educazione sanitaria e promozione della salute

La telemedicina offre anche piattaforme per l’educazione sanitaria, permettendo di diffondere linee guida e informazioni valide su vasta scala. La promozione della salute attraverso la telemedicina può essere uno strumento decisivo nella prevenzione di malattie e nella gestione delle patologie croniche.

Sanità digitale e telemedicina in Italia, lo stato dell’arte

L’Italia sta man mano facendo passi avanti nella digitalizzazione della sanità, con l’obiettivo di rendere il sistema sanitario più efficiente e accessibile. Un esempio pratico è l’introduzione del fascicolo sanitario elettronico, uno strumento che permette di raccogliere e condividere le informazioni sanitarie del paziente in modo sicuro e privato. Questo rende più semplice per i pazienti accedere alla propria storia clinica, o ai risultati di esami e prescrizioni. Gli operatori sanitari, da parte loro, possono avvalersi di questa tecnologia per monitorare i pazienti con maggiore efficacia, personalizzare le terapie e migliorare l’analisi dei dati.

Il territorio nazionale italiano è variegato e in tal senso la telemedicina offre un ponte verso l’equità nell’accesso alle cure. I servizi di telemedicina sono in crescita e le linee guida nazionali si stanno evolvendo per garantire la qualità e la sicurezza delle prestazioni erogate in questo modo.
La pandemia di COVID-19 ha accelerato il processo di adozione della telemedicina, mostrando come questa può essere un’alternativa valida e a volte preferibile alle visite di persona, riducendo i rischi di contagio e aumentando l’efficienza del sistema sanitario. Esiste però la possibilità che questo tipo di servizi comporti qualche pericolo per la sicurezza del paziente o della struttura sanitaria?

Telemedicina e risk management, quali rischi?

In un contesto in cui la telemedicina è uno strumento utile e sempre più presente nella quotidianità, le attività cardine del risk management – individuazione, analisi, valutazione e trattamento dei rischi – assumono un ruolo chiave: a seconda dello specifico contesto di telemedicina, infatti, è necessario portare avanti azioni specifiche per ognuna di queste fasi.
Il limite maggiore, in tal senso, è che non esiste ancora una definizione chiara e universalmente condivisa dei passaggi (e soprattutto dei processi) di presa in carico del paziente nell’ambito dei servizi di telemedicina e delle loro modalità di erogazione. Le complessità infatti sono tante, a cominciare dal fatto che il rapporto medico/paziente è mediato da dispositivi tecnologici.

Ogni struttura, però, può organizzarsi autonomamente sulla base delle linee guida del Ministero, dando un’implementazione concreta su diversi aspetti. In primis criteri di selezione del paziente – definire cioè in base a quali principi si sceglie il caso da analizzare; in secondo luogo, è necessaria una valutazione del contesto, dal grado di informatizzazione del paziente fino alla sicurezza delle piattaforme a cui si aggancia per usufruire dei servizi di telemedicina. Sulla base di ciò, si applicano quindi i principi di risk management per individuare, analizzare, valutare e trattare i possibili rischi – anche quelli connessi ai mezzi di comunicazione, come i rischi cyber.

Il rischio cyber nei servizi di telemedicina

Ma il rapido sviluppo della telemedicina fa emergere dei rischi nella protezione dei dati sanitari sensibili. In questo contesto assume ancora più importanza la data literacy ovvero la capacità di leggere, interpretare, creare e comunicare dati come informazioni. In telemedicina, significa comprendere e applicare le pratiche migliori per proteggere i dati dei pazienti durante la loro acquisizione, gestione e utilizzo.

A tal proposito, è necessario ampliare il perimetro della sicurezza informatica, considerando i vari livelli su cui il rischio si manifesta. Dalla casa del paziente, dove la connessione Internet potrebbe essere non sicura, fino alla programmazione dei dispositivi medici e alla formazione dei professionisti sanitari, ogni aspetto deve essere attentamente monitorato.
Analizziamone i tre punti chiave:

  • Tecnologia: per attuare efficacemente la telemedicina, è necessario disporre di infrastrutture tecnologiche sicure. Le piattaforme web per visite online devono garantire un accesso facile e protetto: nel telemonitoraggio, ad esempio, dove si scambiano grandi quantità di dati, la sicurezza deve essere ancora più stringente. La collaborazione con i produttori di dispositivi medici è cruciale per assicurare la sicurezza dei dati sia dal punto di vista tecnologico che legale.
  • Formazione: i professionisti della sanità devono essere adeguatamente formati sui rischi cyber e su come gestire potenziali attacchi informatici. Questa formazione deve estendersi anche ai pazienti, migliorando la loro comprensione e gestione dei rischi legati alla cyber security.
  • Assicurazione: nonostante gli sforzi per mitigare i danni e prevenire gli attacchi cyber, esiste sempre una componente di rischio residuo. Le polizze assicurative contro i danni informatici sono essenziali per coprire danni finanziari e rischi a terzi, oltre a fornire supporto tecnico.

In conclusione, la telemedicina e i rischi cyber ad essa correlati richiedono un’attenta analisi e un approccio proattivo per garantire la sicurezza dei dati sanitari dei pazienti. Con una corretta implementazione della cybersicurezza, della formazione e di una copertura assicurativa, la telemedicina può realizzare il suo pieno potenziale, offrendo cure sicure e accessibili a distanza.

Grazie a una progressiva integrazione nei processi di cura, la telemedicina è destinata a diventare una prassi standard nella sanità italiana. L’adozione di questi servizi rappresenta una trasformazione radicale nell’assistenza sanitaria, che si traduce in una maggiore accessibilità, personalizzazione e miglioramento continuo della qualità delle cure per tutti i cittadini.

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