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Approfondimenti
Published on 19 Novembre 2025 Modificato il 19 Novembre 2025
Contributors
  • il team Relyens
Time to read: 5 minutes

Resistenza agli antibiotici: perché è (ancora) una priorità di risk management per le strutture sanitarie

La resistenza agli antibiotici resta una delle principali sfide per i sistemi sanitari.
In Italia, la strategia di contrasto di riferimento è il PNCAR 2022–2025 (in continuità con il 2017–2020), Piano Nazionale di Contrasto all’Antibiotico-Resistenza, che adotta l’approccio One Health e definisce le linee operative per prevenire, sorvegliare e contrastare il fenomeno in ambito umano, veterinario e ambientale.

Cos’è la resistenza agli antibiotici

Per resistenza agli antibiotici si intende la capacità dei batteri di sopravvivere ai trattamenti antimicrobici e ai processi di sanificazione ambientale. Le cause sono multifattoriali e tra le principali: uso inappropriato di antibiotici in medicina umana e veterinaria, impiego in zootecnia, inquinamento ambientale e diffusione di  infezioni correlate all’assistenza (ICA). L’impatto clinico ed economico è elevato; i dati europei confermano livelli ancora alti, con criticità per Klebsiella pneumoniae resistente ai carbapenemi

PNCAR e approccio One Health: i tre pilastri operativi

Il PNCAR struttura le azioni lungo tre assi verticali di prevenzione e controllo, integrati da aree trasversali (formazione, informazione e governance):

  • Sorveglianza e monitoraggio integrato dell’antibiotico-resistenza, consumo di antibiotici, ICA e ambiente.
  • Prevenzione delle ICA in ospedale e sul territorio.
  • Uso appropriato degli antibiotici in ambito umano e veterinario, con corretta gestione e smaltimento di farmaci e materiali contaminati.

Questi pilastri attuano concretamente la visione One Health, che integra i piani di azione specifici per il settore della salute dell’uomo e dei settori veterinario e ambientale sotto un’unica regia ministeriale.

Nonostante gli sforzi già spesi negli ultimi anni per elevare l’attenzione al problema e la produzione di indirizzi operativi ministeriali, nella pratica quotidiana permangono gap organizzativi. L’esperienza del Dipartimento di gestione del rischio di Relyens presso strutture pubbliche e private osserva cinque aree critiche ricorrenti:

  • Sorveglianza incompleta sui microrganismi sentinella
    Adesione non sistematica ai programmi di monitoraggio ministeriale
  • Frammentazione ed eterogeneità dei dati
    Scarso ricorso a sistemi digitali interoperabili per raccolta, elaborazione e trasmissione; reporting non standardizzato; tempi lunghi di restituzione dei dati ai reparti.
  • Procedure di sanificazione ambientale disomogenee
    Bassa sistematicità nell’adozione e nell’applicazione di protocolli condivisi; controlli qualità della sanificazione ambientale discontinui.
  • Igiene delle mani
    Monitoraggi poco strutturati per operatori, pazienti e visitatori.
  • Governance e cultura del dato
    Resistenze interne alla condivisione trasparente dei risultati; assenza di momenti regolari di analisi multidisciplinare (audit & feedback) e di modelli strutturati di restituzione ai professionisti.
  • Mappatura del rischio infettivo e stewardship antimicrobica
    Processi di mappatura del rischio non sistemici (assenza di matrici dedicate, indicatori e priorità); comitati di sorveglianza spesso basati su consulenze esterne poco integrate; antimicrobial stewardship non formalizzata in team multidisciplinari (infettivologo, specialisti, farmacia, igiene).

Un quadro coerente con i trend di contesto: l’Italia presenta ancora livelli elevati su alcuni patogeni, pur con segnali di miglioramento in specifiche aree, come nel settore veterinario.

Dal principio all’esecuzione: cosa serve davvero alle strutture sanitarie

Tradurre gli obiettivi del PNCAR in risultati concreti richiede un approccio strutturato, capace di integrare governance, cultura organizzativa e strumenti operativi.

Mappatura del rischio infettivo

Il punto di partenza di ogni piano di prevenzione è la mappatura del rischio infettivo, che consente di identificare i patogeni prevalenti, i reparti più esposti e le procedure a maggior rischio. Questo processo permette non solo di fotografare lo stato dell’arte, ma anche di aggiornare nel tempo le matrici di rischio, confrontando i risultati e individuando eventuali trend di peggioramento o miglioramento.

Sorveglianza integrata e data governance

Il monitoraggio dei dati relativi alle attività di sorveglianza è il cuore di un sistema di prevenzione efficace.
Indicatori come il tasso di resistenze per patogeno, il consumo di antibiotici per giornata di degenza o la frequenza delle infezioni correlate all’assistenza diventano strumenti di governo clinico, utili per orientare le decisioni e misurare l’efficacia delle azioni intraprese. Una corretta data governance assicura la validazione e la tempestiva condivisione delle informazioni, favorendo processi decisionali basati su evidenze e non su percezioni.

Antimicrobial Stewardship Attiva

L’antimicrobial stewardship è uno dei pilastri della lotta alla resistenza antibiotica, ma per essere efficace deve trasformarsi da protocollo formale a pratica condivisa.
Relyens ritiene fondamentale l’istituzione di team multidisciplinari – composti da infettivologi, farmacisti, igienisti e medici specialisti – che definiscono strategie comuni per la gestione delle terapie antibiotiche e delle buone pratiche clinico assistenziali

Prevenzione delle Infezioni Correlate all’Assistenza

Agire sulla prevenzione delle Infezioni Correlate all’assistenza è l’azione strategica più impattante per gestire il ricorso agli antibiotici e limitare l’incremento di nuove forme di resistenza. Relyens affianca le strutture nella verifica dell’effettiva applicazione delle procedure di sicurezza per la gestione del rischio infettivo basate sull’applicazione delle raccomandazioni dettate dalle evidenze scientifiche promuovendo l’uso dei bundle clinici, nella verifica costante della qualità della sanificazione ambientale, nella gestione dei device invasivi e nel monitoraggio dell’igiene delle mani. Attraverso attività di osservazione strutturata, audit interni e campagne di sensibilizzazione rivolte a operatori, pazienti e visitatori, le strutture possono consolidare una vera cultura della prevenzione, fondata su comportamenti corretti e misurabili.

Incident Reporting e apprendimento organizzativo

Stimolare la cultura della segnalazione mediante incident reporting anche per gli eventi avversi e near miss di tipo infettivo consente di favorire momenti di apprendimento. Relyens promuove la realizzazione di audit multidisciplinari per analizzare in modo strutturato le cause profonde degli eventi, condividere le lesson learned e definire azioni correttive tracciabili. La restituzione periodica dei risultati ai reparti, attraverso report sintetici e chiari, rafforza il coinvolgimento del personale e alimenta un ciclo virtuoso di miglioramento continuo.

Coinvolgere i cittadini, un’azione strategica che va oltre la comunicazione

Informare e coinvolgere la popolazione aiuta a ridurre la diffusione delle resistenze: dal corretto uso di antibiotici in comunità alla gestione domiciliare dei pazienti portatori di ceppi resistenti, fino all’igiene delle mani e all’adozione di pratiche di prevenzione durante visite in struttura. Programmi mirati, come il galateo della tosse e il controllo del sovraffollamento nelle stanze di degenza da parte dei visitatori, soprattutto in RSA e setting territoriali, contribuiscono a ridurre incidenza e impatto di infezioni resistenti. I comportamenti dei singoli sono importanti tanto quanto la pratica clinica.

 Il modello integrato di gestione dei rischi Relyens 

L’approccio metodologico di Relyens alla gestione dei rischi e l’accompagnamento offerto alle Strutture, sposa qualità, sicurezza e sostenibilità, favorendo l’ottimale Clinical Governance. Le attività di mappatura, valutazione e monitoraggio dei rischi, compreso il rischio infettivo, oltre che l’accompagnamento e la formazione qualificata degli operatori, sono per Relyens azioni prioritarie da svolgere al fine di giungere a un’approfondita conoscenza delle realtà con cui si trova a collaborare e costruire insieme ad essa percorsi di miglioramento continuo. In particolare, il contrasto all’antibiotico-resistenza e il controllo del rischio infettivo è una sfida per tutti gli operatori di sistema e Relyens condivide strumenti, metodologia ed esperienza al fine del suo contenimento e della diffusione della cultura del rischio.

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