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Gestione del rischio in ginecologia: un percorso integrato tra formazione, tecnologia e assicurazione
I reclami relativi ai reparti di ostetricia e ginecologia sono considerati tra i più seri nell’ambito del risk management, sia a causa del loro impatto emotivo su mamma e sul bimbo sia per i danni significativi che possono provocare alle strutture sanitarie coinvolte. Ci si può infatti trovare a gestire situazioni di rischio in cui gli operatori devono essere sempre pronti a svolgere la propria funzione rapidamente.
Approfondiamo cosa vuol dire occuparsi di gestione del rischio in ambito ginecologico.
La necessità di un approccio proattivo al risk management
Un sinistro grave, ancora di più se accade in ambito ginecologico, danneggia l’immagine dell’ospedale, oltre a compromettere il rapporto medico/paziente. Non solo: reclami ed eventi avversi hanno, in generale, un forte impatto sul benessere psicologico del personale sanitario. Uno studio condotto su Lancet Psychiatry ha evidenziato che, rispetto alla popolazione generale e ad altri gruppi professionali, i medici hanno una maggiore prevalenza di depressione, ansia e pensieri suicidi.
Storicamente, il risk management si è concentrato sulla gestione degli eventi avversi e sul rischio finanziario, cercando di scegliere l’opzione più vantaggiosa tra mantenere il rischio o stipulare una polizza assicurativa. Di recente, però, il concetto di gestione del rischio si è evoluto, adottando un approccio proattivo che mira a identificare le aree a rischio per prevenire gli eventi avversi, piuttosto che limitarsi a mitigare i danni una volta che questi si sono verificati.
Attraverso una visione multidisciplinare, è possibile individuare e correggere le aree di debolezza prima che gli eventuali problemi possano verificarsi. L’obiettivo del risk management moderno non è più solo ridurre i costi dei reclami, ma anche migliorare la sicurezza dei pazienti, riducendo il numero e l’impatto degli incidenti. E questo vale anche in ambito ginecologico.
Gestione del rischio in ginecologia: il ruolo della formazione e della sicurezza
Il parto in sé è un momento critico, e i rischi possono essere molti. Lo scopo di introdurre programmi formativi dedicati al personale sanitario è proprio quello di imparare a gestire lo stress, in particolare negli ospedali in cui il personale è meno preparato ad affrontare situazioni di emergenza legate alla nascita.
Dedicare fondi per investire in formazione e tecnologia è fondamentale, ma come si può aumentare la sicurezza per le future mamme?
Gli approcci possibili sono due: uno reattivo, che si basa sull’analisi delle cause principali e l’analisi dei dati a disposizione. Sviscerare le cause di un sinistro è un metodo di problem-solving che individua le motivazioni reali dietro eventi avversi, fungendo da input le future per azioni correttive. È fondamentale che questa analisi avvenga il prima possibile: se un evento non viene prontamente riconosciuto, infatti, sarà più difficile identificare il problema all’origine del claim, perdendo l’opportunità di imparare dagli errori.
L’altro approccio, di tipo proattivo, basato sulla valutazione del rischio. Lo approfondiremo nel prossimo paragrafo.
Valutazione del rischio in ginecologia, l’importanza di un’alleanza tra ospedali
La valutazione del rischio – in ogni ambito, compreso quello ginecologico – è un processo, spesso gestito da un ente esterno alla struttura sanitaria, che cerca di identificare e fornire raccomandazioni per mitigare o eliminare i rischi identificati. Tuttavia, i risultati di questo processo non vengono sempre utilizzati al massimo del loro potenziale: gli ospedali, da parte loro, possono essere riluttanti a lasciare che una compagnia di risk management controlli le loro procedure, le politiche aziendali e la cultura organizzativa.
Gli assicuratori, inoltre, non vengono sempre considerati come partner credibili nelle discussioni scientifiche. Questo pregiudizio può avere ripercussioni sulla sicurezza dei pazienti e sulla qualità delle cure, ostacolando i processi che potrebbero ridurre il numero di reclami e, di conseguenza, il valore dei premi assicurativi.
Il risk management deve quindi evolvere: da uno strumento di risparmio a uno destinato a liberare fondi per gli investimenti. Questo approccio, adottato quotidianamente in Relyens, è l’unico modo per ottenere risultati nell’ambiente ginecologico sanitario. I risk manager hanno un ruolo chiave nel contribuire all’analisi dei dati raccolti.
Questa la modalità che consente agli ospedali di imparare dagli errori e dagli eventi avversi, creando una nuova sinergia tra sanità e assicurazione, prerequisito per ristabilire la fiducia nell’alleanza terapeutica.