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Risk Management e prevenzione Approfondimenti
Published on 27 Marzo 2024 Modificato il 4 Marzo 2024
Contributors
  • il team Relyens
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La sostenibilità in ambito sanitario: il ruolo dell’ambiente costruito

Una sanità sostenibile è possibile, ed è realizzabile attraverso interventi che siano parte di una visione ampia e complessiva, che vede gli ospedali come infrastrutture complesse, dove diventa necessario inserire strumenti di valutazione sull’ambiente e non solo sulle qualità organizzative o cliniche.

Questo è uno dei focus delle ricerche e dei tavoli di lavoro emersi durante uno degli ultimi Joint Research Platform Healthcare Infrastractures, piattaforma guidata dal Politecnico di Milano – Dipartimento ABC, dalla Fondazione Politecnico di Milano e dal Design & Health Lab, di cui Andrea Brambilla, architetto, è parte. Durante il tavolo del JRP è emersa l’urgenza di rivedere il tema della sostenibilità a partire anche dal costruito e dall’architettura: ne abbiamo parlato con il dottor Brambilla.

Ambiente e salute, quale connessione?

“I temi scientifici che si sviluppano all’interno del JRP vengono gestiti dal nostro gruppo di ricerca multidisciplinare interno, chiamato Design and Lab. Il dipartimento di Architettura ingegneria delle Costruzioni e Ambiente costruito, di cui faccio parte – racconta l’architetto Brambilla – si occupa di tutto ciò che va a comporre il rapporto tra l’ambiente costruito e la salute, ovvero su elementi e tipologie di edifici legati al mondo healthcare”. I temi che diventano il fil rouge del lavoro sono quelli della promozione e protezione della salute, che si collega ad un filone di ricerca interno al Politecnico di Milano di Hospital Design, realizzando uno dei propositi fondamenti del JRP.

“È un elemento molto importante – continua Brambilla – poiché costituisce il cosiddetto terzo pilastro; oltre alla didattica e alla ricerca, vi è la terza missione: quella di portare le ricerche fuori dall’ambito universitario per calarle nel territorio, verso le persone e il mondo della produzione”. Il JRP quindi “svolge esattamente questo ruolo di ponte, mettendo in correlazione gli elementi di ricerca e analisi con le istituzioni e le imprese”.

La sostenibilità in ambito sanitario

La sostenibilità è un concetto olistico che al suo interno comprende tematiche ambientali, sociali, energetiche, economiche ed organizzative. In ambito sanitario, come sottolinea anche l’approccio One Health portato avanti dall’UE, coinvolge sicuramente l’accesso alle cure, la digitalizzazione dei processi e la gestione del rischio, ma riguarda anche il rapporto tra l’uomo e l’ambiente sanitario, compreso il punto di vista architettonico. “Analizzare l’ambiente significa favorire l’accesso alle cure e alle strutture per i pazienti, ma anche ripensare gli ambienti che quotidianamente vivono gli operatori sanitari – continua Brambilla – Secondo l’ultimo report AGENAS, c’è stato un aumento dei costi tra il 2021 e il 2022 fino anche al 90% in più per l’utilizzo di energia elettrica, termica o l’accesso ad altre fonti energetiche. Problematiche che trovano terreno in un parco edilizio ospedaliero che risulta abbastanza obsoleto in Italia, così come anche nel resto d’Europa, al netto di problematiche specifiche per ogni Paese”.

Una grande opportunità è oggi messa in campo dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza: è importante, perciò, mettere in luce quali siano le azioni strategiche, sia a livello gestionale che operativo, dei diversi attori della filiera.

Sanità sostenibile, la ricerca JRP

Non solo un cambio di cultura e di ragionamento, quindi, ma un intervento concreto. Da questi presupposti è cominciato il progetto di ricerca, “Healthy and Sustainable Hospital Evaluation—A Review of POE Tools for Hospital Assessment in an Evidence-Based Design Framework, coordinato dal professor Stefano Capolongo per evidenziare la necessità di nuovi strumenti di valutazione della qualità ambientale e architettonica degli ambienti sanitari.

“Dopo aver svolto una ampia revisione della letteratura scientifica degli strumenti esistenti, – spiega Brambilla – abbiamo quindi sviluppato uno strumento di valutazione basato sull’analisi multicriteriale, che possa aiutare i decision maker, quindi direttori generali, direttori strategici degli ospedali, ad avere un punteggio sintetico di corrispondenza per i tre ambiti della sostenibilità: quella ambientale, quella sociale e quella organizzativa, confrontando i risultati con benchmark internazionali”. Questa valutazione è passata attraverso una attenta analisi degli strumenti di monitoraggio a disposizione, come ad esempio la prima versione del software “SustHealth” sviluppato dal Politecnico di Milano nel 2015, per arricchirlo e aggiornarlo rispetto alle esigenze contemporanee e soprattutto renderlo più operativo in una versione 2.0, oggi in fase di ulteriore implementazione per in riferimento alle tematiche ESG; ma anche di strumenti più legati al tema della sostenibilità ambientale, per esempio il LEED o il BREEAM, strumenti che servono per certificare anche alcuni sviluppi immobiliari come con una etichetta di sostenibilità che poi, oltre che produrre dei vantaggi in termini ambientali, producono anche dei vantaggi in termini di valorizzazione degli asset di Real estate”.

Ne emerge una grande carenza di attenzione agli strumenti di verifica della qualità dell’ambiente costruito: “Diversi studi di Evidence-Based Design dimostrano come, per esempio, la vista da una finestra su un’area verde rispetto alla vista di una finestra sul muro produce dei miglioramenti importanti nei pazienti, ma anche nello staff, fino a ridurre anche il tempo di degenza; altri riguardano, il tema delle infezioni correlate all’assistenza, nelle differenze tra camere singole o multiple e il rischio di contagi – aggiunge Brambilla – Mancava però uno strumento capace di mettere a sistema questi tre mondi, quello della sostenibilità sociale, ambientale, organizzativa e soprattutto indicare delle modalità operative di valutazione”.

Il gruppo di lavoro ha quindi “aggiornato tutto l’elenco di circa 200 indicatori con relative variabili di misurazione, coinvolgendo sia progettisti che gestori ospedalieri che medici di direzione sanitaria, che hanno collaborato per dare dei pesi diversi rispetto alle caratteristiche dell’indicatore. Dopodiché lo strumento è stato testato, ottenendo quindi una validazione sul campo, in ospedali italiani e in 15 ospedali in Germania.

Il progetto, iniziato nel 2019 e tuttora in fase di continua implementazione, ha ricevuto anche riconoscimenti da parte della Regione Lombardia e dalla European Institute for Innovation and Technology, proprio per il suo carattere di innovazione e rilevanza.

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